19 Gen Respirazione orale: se il bimbo respira dalla bocca e non dal naso
Oggi parliamo di respirazione orale, un’altra delle diffuse abitudini viziate dei bambini dalle quali vi abbiamo messo in guardia in altri articoli del nostro blog del sorriso.
Sapevi che l’abitudine cronica del bimbo a respirare dalla bocca anziché dal naso, può provocare conseguenze negative, anche permanenti, sullo sviluppo della bocca e del viso?
Potrebbe sembrare una sciocchezza, e invece non lo è.
Capiamo insieme perché e come intervenire in caso di respirazione orale del bambino.
Cos’è la respirazione orale del bambino e perché si verifica?
Hai notato che il tuo bambino tende a tenere la bocca aperta per respirare, anche se non è affaticato e sta svolgendo normalissime attività quotidiane?
È così che si manifesta la respirazione orale: un’alterazione respiratoria da non sottovalutare perché, a lungo andare, interferisce con il corretto sviluppo di bocca e viso.
Normalmente infatti il bambino respira dal nasino, con la bocca chiusa, le arcate dentali che non si toccano e la lingua appoggiata al palato. In caso di respirazione orale invece il bimbo fa passare l’aria dalla bocca anziché dal naso con conseguente uso insufficiente e scorretto di labbra guance e lingua.
Ciò che causa respirazione orale nel bimbo è generalmente un prolungato impedimento a respirare attraverso il naso – può trattarsi di allergia, adenoidi o tonsille ingrossate ecc. Ma la verità è che spesso, tale abitudine viziata viene mantenuta anche se le vie aeree sono libere.
Quali sono le conseguenze della respirazione orale del bambino?
Il bambino che prende il vizio di respirare dalla bocca anziché dal naso, a medio e lungo termine rischia complicazioni non indifferenti.
La sindrome da respirazione orale porta ad una perdita di tono muscolare di labbra e guance, scorretta postura della lingua (troppo in basso)ed insufficiente sviluppo del mascellare superiore e del palato. Questo favorisce malocclusioni (morso incrociato e morso aperto, palato stretto) e malposizioni dentali. Inoltre interferisce con lo sviluppo del volto, portandolo ad assumere una caratteristica forma stretta e allungata.
Ma non è tutto perché la sindrome da respirazione orale provoca un reale peggioramento della qualità della vita dei piccolini. È spesso collegata infatti a scarsa qualità del sonno, difficoltà di concentrazione, stanchezza cronica e frequenti problemi alle vie aeree.
Cosa fare se il bimbo respira abitualmente dalla bocca anziché dal naso?
La respirazione orale nei bambini, come e più delle altre abitudini viziate, va individuata e corretta al più presto.
Per definire e mettere in atto la corretta terapia per la respirazione orale nei bambini, è spesso necessaria una stretta collaborazione tra l’ortodontista, l’otorinolaringoiatra ed il foniatra e/o logopedista:
• Il primo passo verso la risoluzione del problema consiste nell’eliminare la causa della respirazione orale, quindi ciò che ostacola la naturale respirazione nasale
• Tuttavia, l’abitudine a respirare dalla bocca potrebbe comunque persistere. Ecco perché è utile far seguire al bambino una terapia mio-funzionale. Questa aiuterà a rinforzare il tono dei muscoli delle labbra e rieducare ad un uso corretto della lingua
• Ma eliminare le cause della respirazione orale non risolve le malocclusioni generate, che richiedono specifiche terapie ortodontiche. Per correggere lo sviluppo non armonico delle ossa mascellari può essere utile inoltre una piccola terapia ortopedica per l’espansione del palato
E ricorda: l’ortodontista, meglio se specializzato in pedodonzia, è il primo specialista di riferimento per intercettare e trattare le abitudini viziate dei bambini. Ecco perché è sempre molto importante sottoporre i bambini a regolari e periodiche visite di controllo dal dentista di fiducia.
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